Autostrada Cremona – Mantova udienza TAR rinviata a novembre, Pollini (M5S): «Opera che non vedremo mai, nel frattempo tiene in scacco le infrastrutture utili per il territorio»
L’infinita saga dell’Autostrada mai nata Cremona Mantova si allunga di un altro capitolo: rinviata a novembre l’udienza del TAR che dovrebbe risolvere il contenzioso tra Regione e la concessionaria Stradivaria.
Paola Pollini (M5S): «Che di quest’opera non vedremo mai la fine non lo dice il M5S, ma le continue bocciature del “Piano Economico Finanziario” che Stradivaria ha invano proposto a Regione Lombardia e alle banche cercando di convincerle delle sostenibilità economica dell’opera stessa. Impresa impossibile dal momento che i flussi di traffico sono sempre stati sovrastimati e pertanto l’opera non è mai stata considerata “bancabile”.
Nel frattempo passavano gli anni e la SS 10 ha continuato ad essere l’unica infrastruttura stradale di collegamento fra le province, ma per vent’anni nessuno si è occupato (e preoccupato) di riqualificarla, in attesa dell’avvio dei cantieri dell’Autostrada.
In pratica un’opera che non vedremo mai realizzata ha tenuto in scacco un intero territorio, nonché la realizzazione delle opere necessarie per i cittadini, come la tangenziale di Casalmaggiore, da circa vent’anni. E poi “quelli de no” saremmo noi?
Attendere all’infinito l’Autostrada Cremona-Mantova è costato finora quasi 240 milioni di euro: 25 per l’acquisto del progetto, 100 per l’eventuale penale e in più i 109 milioni – e derivanti dal tanto chiacchierato “Piano Marshall” di Fontana – previsti dalla concessione e che nel 2020 Regione Lombardia ha bloccato nel proprio bilancio. Quei 109 MLN sono soldi presi a debito, che sono bloccati e stanno maturando interessi passivi, quindi, stanno generando un costo per tutti i lombardi senza produrre nulla.
Se quei 240 milioni li avessimo invece spesi per la riqualificazione delle tratte più problematiche della SS 10 avremmo evitato le figuracce della giunta Fontana, avremmo evitato di foraggiare un poltronificio inutile, avremmo risolto i problemi di viabilità di un territorio e soprattutto avremmo garantito sicurezza su una strada che continua a mietere le sue vittime e lascia i pendolari in coda» conclude Pollini.