FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA
FRANCO PAGETTI
“TUTTI I CONFINI CI ATTRAVERSANO”
CENTRO CULTURALE MILANO
LARGO CORSIA DEI SERVI 4
SINO AL 21 GENNAIO
ORARI MARTEDI’ – VENERDI’ 10 – 19
SABATO E DOMENICA 15.30 – 19-30
INGRESSO LIBERO – FREE ENTRANCE
Franco Pagetti è stato fotogiornalista di prestigiose testate internazionali, come The New York Times, Newsweek, TIME, The New Yorker, Stern, Le Figaro, Paris Match, The Times of London, Franco Pagetti è presente
nei teatri di guerra e conflitto del pianeta: dall’Afghanistan al Kosovo, da Timor Est al Kashmir; Palestina, Sierra Leone, Sudan del Sud; oltre che, con temi diversi, in altri Paesi quali Cambogia, Laos, Vaticano, Arabia Saudita, Indonesia.
Pagetti a Milano ci mostra i confini che “ci attraversano” nei monti e villaggi dell’Afghanistan, paesaggi silenziosi come quelli del pastore errante di Giacomo Leopardi; nei ritratti in bianco e nero di uomini e donne in preghiera nelle loro case, mentre fuori imperversa la battaglia, rivelandoci così quella differenza (minima) tra Sciiti e Sunniti che si manifesta nel culto; negli orizzonti dei muri di separazione di Palestina, Irlanda, Afghanistan o ancora nel paradossale confine fragile dell’amore che ha cucito le tende colorate che campeggiano nelle vie sventrate di Aleppo, dono delle donne per proteggere i loro mariti e figli dai cecchini nemici.
Con la mostra milanese dunque qui il discorso si allarga, si incontra “il pensiero” che sta dentro ogni immagine di Pagetti, si rivela la sua preparazione e capacità di informazione che interroga il metodo dei media oggi, argomento di grande attualità insieme a quell’uso moltiplicato dell’immagine nei social.
La rassegna invita a reinterrogarsi sulla fotografia, le sue radici e sulle possibilità per il futuro, documentando questi ulteriori “confini”.
nei teatri di guerra e conflitto del pianeta: dall’Afghanistan al Kosovo, da Timor Est al Kashmir; Palestina, Sierra Leone, Sudan del Sud; oltre che, con temi diversi, in altri Paesi quali Cambogia, Laos, Vaticano, Arabia Saudita, Indonesia.
Pagetti a Milano ci mostra i confini che “ci attraversano” nei monti e villaggi dell’Afghanistan, paesaggi silenziosi come quelli del pastore errante di Giacomo Leopardi; nei ritratti in bianco e nero di uomini e donne in preghiera nelle loro case, mentre fuori imperversa la battaglia, rivelandoci così quella differenza (minima) tra Sciiti e Sunniti che si manifesta nel culto; negli orizzonti dei muri di separazione di Palestina, Irlanda, Afghanistan o ancora nel paradossale confine fragile dell’amore che ha cucito le tende colorate che campeggiano nelle vie sventrate di Aleppo, dono delle donne per proteggere i loro mariti e figli dai cecchini nemici.
Con la mostra milanese dunque qui il discorso si allarga, si incontra “il pensiero” che sta dentro ogni immagine di Pagetti, si rivela la sua preparazione e capacità di informazione che interroga il metodo dei media oggi, argomento di grande attualità insieme a quell’uso moltiplicato dell’immagine nei social.
La rassegna invita a reinterrogarsi sulla fotografia, le sue radici e sulle possibilità per il futuro, documentando questi ulteriori “confini”.