DONNE E DISABILITA’ DEPOSITATA ITR A FAVORE DELLA GENITORALITA’ PER DONNE AFFETTE DA DISABILITA’.
IN LOMBARDIA DOVEROSO ADEGUARSI
Oggi non è più accettabile che nel nostro Paese esistano solo quattro nosocomi specializzati per la ginecologia di disabili in tutta Italia e nessuno di questi in Lombardia.
Un gap che deve immediatamente essere colmato, una donna affetta da disabilità ha tutto il diritto di avere un percorso di visite specialistiche durante la gravidanza uguale a tutte le altre donne.
Basta discriminazioni, una donna non può arrivare ad una visita specialistica e non trovare un lettino che possa farla accomodare senza farsi strappazzare dalle mani di chiunque.
Le donne affette da disabilità vogliono essere autonome e vorrebbero avere nosocomi che possano rispondere a questo diritto.
Doveroso adeguarsi ai dettati internazionali, previsti dalla Convenzione ONU in materia.
Per questo ho depositato un’interrogazione per sapere da Regione Lombardia se è a conoscenza di questi problemi e delle criticità che riguardano le donne con disabilità e se sì quali azioni ha intrapreso, o intenda intraprendere, per sopperire alla problematica.
Regione deve procedere ad un verifica approfondita nei diversi ospedali della Lombardia, circa la sussistenza di eventuali barriere architettoniche che impediscano, o rendano eccessivamente gravoso, l’accesso alle donne affette da disabilità, l’accesso ai servizi pubblici di prevenzione, quali visite ginecologiche ed affini e, laddove rinvenute, se si intenda provvedere alla rimozione delle stesse. Bisogna, anche, promuovere una campagna di sensibilizzazione in materia di maternità della donna affetta da disabilità e individuare fondi statali e regionali appositi da destinarsi alla formazione di personale medico specializzato così da garantire l’accesso ai servizi di maternità a donne affette da disabilità, fin dal momento delle primissime visite ginecologiche e fino al periodo post partum e, non per ultimo, si chiede alla Giunta di individuare fondi statali, e regionali, da destinare all’acquisto di macchinari da dare in dotazione alle strutture sanitarie lombarde utili a tutelare il diritto alla cura e alla maternità delle donne affette da disabilità, quali sollevatori e tutte le strumentazioni cliniche necessarie.