La Sanità Lombarda deve cambiare”, Pizzighini (M5S): «Manca volontà politica di fermare diseguaglianze, la salute non è un business»

La Sanità Lombarda deve cambiare”, Pizzighini (M5S): «Manca volontà politica di fermare diseguaglianze, la salute non è un business»

 

«Questa mattina siamo qui per un motivo preciso: la sanità lombarda deve cambiare! Lo chiedono i cittadini, che in questi anni hanno visto peggiorare il servizio pubblico.
A cominciare dalle liste d’attesa che hanno raggiunto tempi incompatibili con le esigenze della salute.

A meno che il cittadino non sia disposto a metter mano al portafoglio.

In tal caso può trovare immediatamente disponibilità, all’interno della stessa struttura, entro pochi giorni.

Questo è un modello che non vogliamo perché alimenta le diseguaglianze sulla pelle dei lombardi. Un modello adottato al solo scopo di perseguire la logica del profitto.

Noi oggi l’abbiamo ribadito: la salute non è un business.
Ci siamo battuti per il CUP unico. Regione Lombardia l’aveva promesso nel 2022.

Ora l’Assessore Bertolaso ha reso noto che non sarà ultimato prima della fine del 2026.

È inaccettabile che il centrodestra non abbia la volontà politica di risolvere immediatamente il problema.

Bisogna intervenire a sostegno degli ospedali pubblici, dei Pronto Soccorso, bisogna assumere medici e pagare con retribuzioni eque gli infermieri. Anche le regole di funzionamento delle RSA vanno riviste per garantire qualità di assistenza agli ospiti. Vogliamo un Servizio Sanitario Nazionale che assicuri un sostegno nel pagamento delle rette delle case di riposo.

Il diritto alla salute è un pilastro della nostra Costituzione.

Dobbiamo cambiare la sanità lombarda affinché questo diritto sia riconosciuto a tutti» così la Consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Paola Pizzighini, durante il suo intervento nel corso della manifestazione: “LA SANITA’ LOMBARDA DEVE CAMBIARE”, organizzato questa mattina in Piazza Città Lombardia dal comitato promotore dei referendum sulla sanità lombarda, che il Consiglio regionale non ha voluto sottoporre ai cittadini.

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