Ormai non si tratta più di un’autostrada, ma di un’opera senza tempo come “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”.
In comune con l’opera di Robert Louis Stevenson Pedemontana non ha solo l’età, ma anche il comportamento chi dovrebbe realizzarla che mentre piange miseria in Regione Lombardia per i costi aumentati del 30 %, dall’altro con spavalderia sostiene di voler realizzare la tratta D, nonostante la bocciatura all’unanimità della stessa da parte del Consiglio provinciale brianzolo.
Un atteggiamento baldanzoso che agli occhi di un osservatore distratto potrebbe apparire fuori luogo, visti i ritardi e i fallimenti che hanno segnato fin qui il percorso di quest’opera, ma che con ogni probabilità ha la propria ragion d’essere nella clausola contrattuale in tema di recesso che permette ad APL di recedere dal contratto in qualsiasi momento e senza doverne dare motivazione, riconoscendo a Webuild i costi sostenuti.
Una sorta di via d’uscita che permette a Pedemontana di restare in vita senza dover necessariamente concludere l’opera.
Del resto, già l’ex consigliere Marco Fumagalli nella scorsa legislatura chiedeva la risoluzione contrattuale consensuale vista la difficoltà a realizzare l’opera».
Fumagalli che oggi rincara la dose: «Fontana non può certo perdere la faccia ammettendo che mai sarà possibile realizzare Pedemontana.
Così, esattamente come avviene per il Ponte sullo Stretto, l’autostrada incompiuta più costosa d’Italia diventa il simbolo della politica degli slogan e non degli interessi dei cittadini.