NOVECENTO ITALIANO
LE RADICI DEL SECONDO NOVECENTO MUSICALE IN ITALIA: MADERNA
MUSEO DEL 900
14/01/2018 ORE 11
INGRESSO LIBERO – FREE ENTRANCE
Programma
Bruno Maderna
Solo per oboe (1971)
Pièce pour Ivry per violino (1971)
Aulodia per Lothar per oboe d’amore e chitarra (1965)
Serenata III per banda magnetica (1961)
Musica su due dimensioni per flauto e nastro (1958)
Honeyrêves per flauto e pianoforte (1961)
Lorenzo Missaglia, flauto
Luca Avanzi, oboe
Lorenzo Gorli, violino
Elena Casoli, chitarra
Maria Grazia Bellocchio, pianoforte
La prima metà del ‘900 è stata, in ogni aspetto del pensiero speculativo e artistico, una incredibile fucina di idee innovative e di grande forza. In Italia la musica ha avuto numerosi protagonisti che hanno lasciato tracce visibili ancora oggi. A tre di questi abbiamo voluto dedicare quest’anno il breve ciclo di concerti che abitualmente realizziamo al Museo del ‘900, collocazione perfetta per l’esecuzione delle loro opere; i tre compositori sono Luigi Dallapiccola (1904-1975), Giacinto Scelsi (1905-1988) e Bruno Maderna (1920-1973). Partiti tutti e tre – cosa quasi inevitabile in quegli anni – dal pensiero strutturalista di Arnold Schönberg e della Scuola di Vienna, sono approdati in breve tempo a tre poetiche molto diverse, fortemente connotate e di altissimo livello artistico: Dallapiccola caricando ulteriormente di senso etico (e religioso) il pensiero schönberghiano, Scelsi abbandonandolo presto in favore della purezza e autosufficienza del “suono” e Maderna interiorizzandolo in una “forma mentis” talmente connaturata da potersi permettere poi ogni forma di libertà.
Bruno Maderna
Nato circa quindici anni dopo Dallapiccola e Scelsi, morto troppo giovane, bambino prodigio (a cinque anni ha tenuto i primi concerti come violinista, a sette dirigeva le prime orchestre e a quattordici ha iniziato lo studio della composizione), ha di fatto svolto la sua carriera negli stessi anni dei primi due. Quindici anni di differenza, in un periodo di grande movimento culturale e sociale, sono stati però forse determinanti per far nascere una figura di musicista nuova, poliedrica e cosmopolita. Bruno Maderna non è stato solo l’eclettico direttore d’orchestra e il fecondo compositore che conosciamo; ha fondato insieme a Luciano Berio lo studio di fonologia della RAI di Milano, la rivista Incontri musicali, il Kranichsteiner Kammerensemble, di cui fu direttore stabile alternandosi con Pierre Boulez, ha insegnato e promosso la musica contemporanea non solo come direttore ma organizzando convegni e conferenze in Europa e negli Stati Uniti.