Pedemontana – Movimento 5 Stelle Lombardia: “Un flash mob per dire NO”
Pedemontana “Un flash mob per dire NO ad un’opera costosa per i cittadini e dannosa per l’ambiente”.
Questa mattina i Comitati Brianzoli per la difesa del territorio hanno manifestato davanti a Palazzo Lombardia, organizzando un flash-mob di protesta contro la volontà di investire altri soldi nel progetto dell’autostrada più costosa d’Italia: Pedemontana.
Trentacinque sono stati gli alberi che i manifestanti hanno consegnato ai Consiglieri regionali presenti, fra cui la pentastellata Pizzighini, i quali si sono assunti il compito di portarli all’interno del Consiglio regionale come messaggio al Presidente Fontana.
Un albero per ogni chilometro di autostrada che attraverserà la Brianza.
Paola Pizzighini, consigliera regionale M5s, presente la fianco dei Comitati: “Siamo scesi in piazza per ribadire alla Giunta di Regione Lombardia, che l’ulteriore ampliamento di un’infrastruttura così impattante è stata scellerata.
Già in passato la costruzione di Autostrada Pedemontana ha richiesto ingenti investimenti di risorse, che pesano ancora sulle tasche dei cittadini.
Lo stesso Presidente di Pedemontana ha ammesso con estrema preoccupazione, che ogni anno che passa, Regione Lombardia è costretta a pagare un milione di euro di interessi al mese alle banche.
Senza dimenticare i danni ambientali: la nostra regione, in particolare la Brianza, registra una pessima qualità dell’aria causata dal traffico.
Le montagne di risorse investite per Pedemontana avrebbero potuto essere destinate al miglioramento del trasporto pubblico e agli investimenti sull’intermodalità e la mobilità dolce, generando benefici per tutti i cittadini.
Gli stessi sindaci hanno manifestato contrarietà alla nuova tratta monzese, perché il territorio rischia di soffocare.
Ci batteremo fino all’ultimo, in tutte le sedi possibili, per bloccare un progetto costoso, inutile e insostenibile dal punto di vista ambientale”, dichiara Pizzighini.
Marco Fumagalli, referente monzese del M5S: “Ribadiamo quanto sempre sostenuto, ovvero la tratta D breve non può essere considerata come una variante, ma deve essere trattata come una nuova opera interamente da appaltare.
Il fatto che il progetto sia poi profondamente diverso da quanto approvato in sede di valutazione impatto ambientale, e di quanto finanziato dalla BEI, rischia di far partire l’opera in violazione di legge e quindi senza i necessari finanziamenti” conclude Fumagalli.
Link all’album contenente le foto della manifestazione.