PER IL CICLO “LE INTERVISTE CULTURALI”
MILANO SPARKLING METROPOLIS
INTERVISTA IL GIOVANE VIOLINISTA
FRANCESCO PAVAN
Per farsi conoscere meglio dai lettori di Milano Sparkling Metropolis chiediamo a Francesco Pavan di raccontarci brevemente come si è avvicinato alla musica classica e in particolare al suo strumento: il violino
Ho iniziato a suonare violino all’età di 7 anni, in seconda elementare. La mia maestra era presidente di una associazione musicale a Magenta, e capitava abbastanza frequentemente che ci portasse in gita a vedere spettacoli teatrali. Così, con il passare delle lezioni di musica a scuola, ho iniziato ad appassionarmi sempre di più alla materia e ho deciso che il “semplice studio del flauto”, tipico delle scuole, non mi bastava più. Un giorno comunico ai miei genitori la scelta di voler iniziare lo studio di un nuovo strumento: la mia idea iniziale era quella del clarinetto, ma nella scuola musicale di Sedriano non c’era. L’alternativa che più mi colpì fu quella del violino: da lì non l’ho mai più abbandonato.
Francesco, seppur così giovane, ha già partecipato a numerosi concorsi internazionali: quali sono i tuoi prossimi programmi?
I concorsi, nella vita di un musicista, sono una fase e un appuntamento importante, ma sono semplicemente un momento dove ci si può mettere alla prova e capire dove migliorare, sotto tutti i punti di vista. Detto ciò, i miei programmi per il futuro sono continuare le lezioni di strumento all’Accademia di Imola con il mio Maestro, Maurizio Sciarretta, e il perfezionamento con Boris Belkin; a ciò si aggiungono concerti, pandemia permettendo, e intorno al mese di settembre ho intenzione di fare il concorso internazionale Wieniawsky-Lipinski a Lublino, in Polonia.
Concludiamo con una domanda di attualità: come hai affrontato questo periodo di pandemia da Covid-19, ciò ha influito sulla tua formazione e sui tuoi progetti musicali e in che modo?
Innanzitutto, ho dovuto annullare molti concerti che avevo in programma. Questa pandemia ha influito sulla mia formazione, sia in modo negativo che in positivo. Ha inciso in modo negativo in quanto la possibilità di esibirsi in pubblico, fondamentale per ogni musicista, è stata praticamente azzerata; in compenso ho avuto molto più tempo libero per studiare violino e quindi ho potuto fare lavori specifici su alcuni aspetti tecnici che non credo sarei riuscito a fare in tempo di normalità. Le lezioni vengono fatte a volte in presenza, a volte online: non si può dire che dalle lezioni in via telematica sì apprenda tanto quanto quelle in presenza, però non ci sono alternative e quindi ci si adegua.