QueerStatale è nata come GayStatale nel 2008 come associazione di riferimento e di ritrovo degli studenti LGBT+ della Statale.
Dopo un’interruzione delle attività di due anni a causa della pandemia si è rinnovata come QueerStatale nel 2021.
Abbiamo scelto la parola ‘queer’ in quanto termine ombrello che racchiude tutte le identità della comunità, ma anche per le sue accezioni politiche ed anti-assimilazioniste.
Queer è una parola che sottolinea l’unità di persone diverse indipendentemente dalle loro identità, la vicinanza delle loro esperienze, ed è una parola il cui significato originale era ‘strano’, sottolineando il rifiuto della normatività ciseteropatriarcale che non è pensata per noi.
QUEER STATALE è l’Associazione degli Studenti LGBT+ dell’Università degli Studi di Milano, per farvi conoscere meglio dai lettori di Milano Sparkling Metropolis vi chiediamo di raccontarci com’è nata e qual è la missione della vostra Associazione.
La missione di QueerStatale è di essere un luogo sicuro ed accogliente per gli studenti LGBT+ della statale, dove poter essere sé stessə ed incontrare altre persone queer.
Il nostro obiettivo è anche quello di spingere per rendere il resto dell’università più sicuro e inclusivo per tuttə, in particolare le persone queer.
In Italia, abbiamo visto nascere in questi giorni un governo di centro-destra con una forte impronta conservatrice.
Voi pensate che alcune delle conquiste in tema di diritti civili possano essere rimesse in discussione da questo Governo e quali sono le iniziative che QUEER STATALE sta portando avanti o vorrà mettere in campo per il presidio di tali diritti.
Ci sono alcuni diritti che sono a rischio in maniera più immediata di altri.
I diritti delle persone trans, come ad esempio la possibilità di accedere ad una transizione medica o quella di cambiare il proprio genere legale, sono le più a rischio.
Non attraverso un divieto esplicito, almeno per adesso, ma rendendo sempre più difficile averci accesso.Una cosa come le unioni civili verrà messa in discussione soltanto in seguito.
In fondo tutti questi diritti sono legati, fare un passo indietro mette a repentaglio i diritti precedenti e farne uno in avanti vuol dire che tutti quelli già ottenuti diventano più radicati.
Per questa ragione noi ci stiamo concentrando, nel nostro piccolo, sul portare avanti battaglie queer che in statale non sono ancora state vinte, come rendere la carriera alias più accessibile, la presenza di bagni unisex in università e l’attivazione di uno sportello anti-discriminazione a cui le vittime di tali eventi possano rivolgersi per riportarli.
Se mai i diritti che le persone queer hanno già conquistato verranno messi in discussione ovviamente ci batteremo per assicurarci che vengano preservati, e nel frattempo poniamo delle solide fondamenta educando le persone sulle sfide presenti e passate della nostra comunità.